mercoledì 10 marzo 2010

Agricoltura, oltre 380 mila euro per formazione e consulenza

La Provincia, nell'ambito del Piano di sviluppo rurale, ha pubblicato un bando con prima scadenza il prossimo 31 marzo

Ammontano ad oltre 380 mila euro le risorse che la Provincia nel 2010 ha stanziato per la formazione e la consulenza alle imprese agricole. Su proposta dell’assessore all’Agricoltura Roberta Rivi, la Giunta Provinciale ha  infatti emanato un Avviso pubblico per la formazione in agricoltura con il quale verranno erogati contributi alle imprese agricole e forestali, a parziale rimborso delle spese sostenute per l’acquisto di servizi di formazione, informazione e consulenza. La disponibilità finanziaria complessiva dell'avviso ammonta a circa 381.230, previste nel Piano di Sviluppo Rurale della Regione Emilia Romagna (misura 111 "Formazione professionale e azioni di informazione" e misura 114 "Consulenza aziendale"). “La realtà agricola odierna necessita di professionalità e specializzazione, pertanto è indispensabile fornire alle aziende gli strumenti adatti a rispondere alle aspettative di un settore economico e produttivo fondamentale per il nostro territorio" sottolinea l’assessore Rivi.  "Il bando della Provincia di Reggio Emilia è un ulteriore intervento in questo senso e costituisce un cospicuo investimento per la crescita di competenze e professionalità" ha ribadito l'assessore, aggiungendo che "sostenere lo sviluppo di un sistema territoriale e valorizzarne le vocazioni significa anche favorire formazione e specializzazione. Le azioni che mettiamo a disposizione incrociano significativamente i progetti di quanti credono in un futuro di qualità per la nostra agricoltura”.
“E’ da sottolineare che per questo bando abbiamo potuto già utilizzare una parte delle risorse aggiuntive che abbiamo ricevuto in assegnazione dalla Regione, come ‘premio’ all’efficienza nella spesa dello scorso anno - conclude l'assessore Rivi - e che sommiamo alle risorse residue dell’annualità 2008”.
I servizi di formazione, informazione e consulenza previsti dal catalogo riguardano la condizionalità e il lavoro sicuro, l'agricoltura sostenibile e le politiche d’integrazione, il miglioramento del rendimento complessivo delle aziende agricole e forestali, i servizi competitivi a supporto delle produzioni.
Le domande di contributo possono essere presentate fino al 15 dicembre 2010. La presentazione delle domande è già attualmente possibile, in particolare sono fissate tre scadenze annuali, per l’inserimento in corrispondenti specifiche graduatorie:
- prima graduatoria: 31 marzo 2010;
- seconda graduatoria: 31 agosto 2010;
- terza graduatoria: 15 dicembre 2010.
Il bando è pubblicato sul sito internet della Provincia (www.provincia.re.it). Per ulteriori informazioni è possibile rivolgersi al Servizio sviluppo economico, agricoltura e promozione del territorio, sede di via Gualerzi a Mancasale (zona fiera), telefono 0522.444 626.


venerdì 5 febbraio 2010

Una casa alle giovani coppie, assegnati i primi contributi

(05 febbraio 2010) - Assegnati i primi 27 contributi alle giovani coppie per l’acquisto della casa. Le coppie potranno acquistare la prima casa di proprietà dopo un periodo di locazione di massimo quattro anni a canone inferiore a quello di mercato e comunque non superiore ai 400 euro mensili. La Regione ha messo a disposizione 13,3 milioni di euro per sostenere un contributo di 10 mila euro che possono arrivare a 13 mila euro) per gli appartamenti realizzati con tecniche costruttive ad alto risparmio energetico e sicurezza sismica. Conclusa la prima fase sperimentale del bando, lunedì 8 febbraio sarà predisposto un secondo bando per proseguire nella risposta e nel sostegno alle giovani coppie che vogliono acquistare casa.
"Abbiamo rotto il ghiaccio e avuto la conferma - ha sottolineato l´assessore regionale alla Programmazione e sviluppo territoriale Gian Carlo Muzzarelli - che il progetto va nella giusta direzione anche se sconta le reali difficoltà del momento. Dobbiamo, infatti, prendere atto che la crisi economica è reale e non superata e ciò ha reso difficile alle coppie poter aderire al progetto d’acquisto. Penso soprattutto alle difficoltà dei giovani ad accedere al credito con le banche che concedono, oggi, in media la metà del capitale d’acquisto. Penso alla rigidità del mercato immobiliare, a fronte di un cospicuo invenduto, che sta fermo sulla riva attendendo che passi la crisi. Per questo sollecito una maggior attenzione delle imprese e soprattutto delle banche a contribuire con noi a sostenere i giovani a scommettere sul futuro".
La prossima settimana la Regione convocherà banche-costruttori per analizzare programmi e risposte per consentire un miglior dinamiche di incontro, sul tema finanziamento e acquisto casa, tra domanda e offerta. "L’obiettivo - ha concluso Muzzarelli - è quello di assicurare ai giovani l’accesso alla casa, il centro degli affetti e il luogo di nascita di nuove famiglie".

Fonte:  http://www.regione.emilia-romagna.it

giovedì 4 febbraio 2010

Imprese, 70 milioni e cinque nuovi bandi

Al via il pacchetto di misure anti crisi della Regione per il 2010. Credito, reti e semplificazione

(02 febbraio 2010) - Quasi 70 milioni di euro per sostenere la ripresa dell’economia regionale attraverso il sostegno al credito, alle reti di imprese, alle nuove aziende innovative e alle cooperative, alla presenza sui mercati internazionali. A questo si affianca il nuovo portale telematico per le imprese, nell’ottica di semplificare e velocizzare tutte le pratiche e i procedimenti amministrativi necessari alle attività economiche. I cinque nuovi bandi introducono importanti novità, a cominciare dalla scelta di sostenere la collaborazione produttiva delle imprese, vere e proprie reti basate sull’integrazione dei processi legati in particolare allo sviluppo dei prodotti, delle lavorazioni e della logistica integrata, che si affiancano alle misure, sempre in forma aggregata, per l’internazionalizzazione delle imprese. Ma anche sostegno ai finanziamenti a breve medio termine destinati al sistema produttivo, per garantire liquidità attraverso il fondo di cogaranzia su cui la Regione ha già destinato 50 milioni di euro e che consentirà l’erogazione di 1,5 miliardi di euro annui garantiti dai consorzi fidi, a condizioni di costo vantaggiose per le imprese.
foto: impiegati ripresi di spalleI bandi
Fondo di Cogaranzia - 50 milioni di euro
La Regione Emilia-Romagna istituisce un fondo di cogaranzia per favorire l’accesso al credito da parte delle imprese. Il fondo, che avrà una dotazione di risorse regionali di 50 milioni annui, opererà per garantire interventi tesi a favorire la liquidità di breve e medio termine il sostegno agli investimenti produttivi, la capitalizzazione, il finanziamento dei prestiti partecipativi, la ristrutturazione del debito delle imprese. Il fondo opererà in sinergia con altri fondi messi a disposizione dai consorzi fidi regionali dell’artigianato, dell’industria e della cooperazione (25 milioni di euro). Il volume di garanzia che verrà attivato sarà pari a circa 750 milioni di euro per un corrispondente volume di credito di circa 1,5 miliardi di euro. Il volume della garanzia consentirà alle imprese di ottenere le migliori condizioni di mercato in termini di costi di accesso al credito.
Reti di Imprese - 4 milioni di euro
La Regione Emilia Romagna intende sostenere contratti di rete tra imprese finalizzati alla collaborazione produttiva, progettazione, logistica e servizi connessi. Gli interventi sono rivolti al consolidamento e allo sviluppo di reti esistenti nonché alla creazione e allo sviluppo di nuove reti di imprese. Saranno finanziati progetti di consolidamento di sistemi di subfornitura, di ampliamento della capacità produttiva, di miglioramento delle performance ambientali, innovazione, qualità etc. E’ previsto un contributo del 50% dell’investimento effettuato fino ad un tetto di 150.000 euro per progetto. Verranno finanziati principalmente investimenti materiali, immateriali, e per il personale dedicato. Saranno messi a disposizione per il bando 4.000.000 di euro. Il numero minimo delle imprese partecipanti alla rete sarà di 3, ma potranno prendere parte alla rete anche grandi imprese e imprese commerciali operanti fuori regione, anche se non potranno essere destinatarie del contributo. La scadenza del bando è prevista al 30 aprile 2010.
 Bandi sostegno all’export - 11 milioni di euro
Sostegno ai percorsi di internazionalizzazione delle Pmi attraverso i consorzi all’export e le forme aggregate d’impresa per puntare alla valorizzazione delle sinergie insite nei legami di filiera e di distretto e alla cooperazione funzionale delle imprese.
Il bando per le ATI,  che per il 2010 mette a disposizione complessivamente risorse per 8 milioni di euro, sostiene l’aggregazione temporanea d’impresa per un minimo di 6 aziende che vogliano entrare in mercati esteri sia europei che extra Ue. Finanzia fino al 50% delle spese, da un minimo di 25 mila euro ad un massimo di 200 mila euro. Allo stesso modo, con 3 milioni di euro, verrà attivato il bando 5.2.C per i consorzi export, che finanzia progetti di internazionalizzazione delle Pmi e delle imprese artigiane.
La scadenza dei bandi è prevista per il prossimo 7 luglio 2010.
Sostegno allo start-up di nuove imprese innovative - 2 milioni di euro
Il bando "Sostegno allo start-up di nuove imprese innovative" sostiene i costi di avvio e di primo investimento per nuove imprese ad elevato contenuto di conoscenza, basate sulla valorizzazione economica dei risultati della ricerca e/o lo sviluppo di prodotti e servizi basati sulle nuove tecnologie. In particolare l’attività  è rivolta agli sin-off universitari e degli enti di ricerca, alle nuove imprese nate nell’ambito dei laboratori della Rete Alta Tecnologia dell’Emilia-Romagna, e più in generale a nuove imprese in settori ad alta tecnologia. Con tale intervento vengono sostenuti gli investimenti necessari nella fase di avvio o  progetti di investimento per la crescita e l’espansione dell’impresa nella fase di start-up e sviluppo dell’impresa.
Il contributo sarà al massimo del 70% dell´investimento previsto nella forma del "de minimis" in conto capitale fino ad un massimo di 100mila euro. La scadenza del bando per le nuove imprese è prevista per il 31 maggio 2010, con compilazione telematica.
Nuove imprese cooperative - Un milione di euro
Il bando si rivolge alle nuove imprese cooperative e ai consorzi, costituiti negli ultimi due anni, fra cui le nuove aziende cooperative nate da lavoratori e lavoratrici di aziende in crisi, o con attività lavorativa precaria, discontinua o in stato di disoccupazione.
Finanzia le spese per la costituzione dell’impresa e le spese di primo impianto, per un importo massimo del contributo pari a 50.000 euro in conto capitale, con scadenza il prossimo 14 maggio 2010.

Fonte: www.regione.emilia-romagna.it

lunedì 25 gennaio 2010

Come sospendere un mutuo

Un epilogo sempre più frequente. L’anno scorso i pignoramenti sono aumentati del 15,2%, del 60% nell’ultimo triennio, dicono Adusbef e Federconsumatori. Le premesse perché crescano ancora non mancano.

Nell’ultimo trimestre del 2009, l’insolvenza sui mutui è balzata all’1,5%, rispetto allo 0,9% dell’anno precedente, secondo la Banca d’Italia. E lo scenario non sembra roseo per questo 2010, che si apre sotto i colpi di coda di una crisi arrivata a falciare altri posti di lavoro.

È in questo quadro che si inserisce la ciambella di salvataggio definita il 19 dicembre 2009 da 13 associazioni di consumatori e dall’associazione delle banche, l’Abi.

Prevede la sospensione delle rate del mutuo per 12 mesi. Sia chiaro: gli interessi che maturano durante la sospensione non sono cancellati, ma solo posticipati. Una boccata d’ossigeno, insomma, ma riservata a pochi, ancora da valutare e operativa soltanto fra qualche mese.

Un limite molto basso

In base all’accordo, chi sta pagando un mutuo di importo non superiore ai 150mila euro, potrà chiedere alla banca di sospendere l’incasso della rata per 12 mesi. Ma a patto di rientrare nei requisiti. L’offerta vale per i mutuatari con reddito lordo fino a 40mila euro l’anno colpiti da una drastica contrazione dei guadagni, a causa della perdita o della riduzione del lavoro, della morte o dell’inabilità al lavoro di un congiunto produttore di reddito. Le stime parlano di 40mila famiglie.

L’accordo vale soltanto per le banche che aderiranno e appare più restrittivo delle pur minime iniziative già promosse da alcuni istituti di credito. “È la misura minimale, stiamo già chiedendo alle singole banche di migliorarla”, spiega Fabio Picciolini di Adiconsum, che ha insistito a lungo per ottenere dal comparto bancario un sostegno alle famiglie sulla falsariga di quello concesso alle piccole e medie imprese nell’estate 2009. “Rispetto a quell’accordo siamo oltre: le aziende potevano beneficiare della sospensione delle rate soltanto se in regola con i pagamenti e limitatamente alla parte capitale, mentre le famiglie possono fare la domanda anche se morose da 6 mesi e per l’intera rata, interessi inclusi”.

Fatto l’accordo-quadro, urge chiarirne gli aspetti concreti, a volte così fumosi o rigidi da avere convinto 4 delle 17 associazioni del Cncu (Altroconsumo, Ctcu, Adusbef e Codacons) a lasciare il tavolo con l’Abi senza firmare l’accordo.

Tra le questioni più urgenti c’è la modalità della sospensione. Per ora sono possibili due vie, a discrezione della banca: sospendere interamente le rate oppure soltanto la parte del capitale ma non quella degli interessi. Per esempio, per una rata di 700 euro mensili composta per 400 euro di interessi e per 300 di quota capitale, in caso di sospensione totale si avrebbe il ripianamento degli 8.400 euro (le 12 rate sospese, ipotizzando un tasso invariato) spalmati sui pagamenti successivi. In caso di sospensione parziale, invece, si continuerebbe a pagare la quota interessi (400 euro al mese), mentre quella capitale verrebbe accodata al piano di ammortamento, con l’allungamento della durata del mutuo (e del pagamento degli interessi) per un altro anno rispetto alla scadenza originaria.

Sul punto pesano alcune criticità. Se la banca sceglie di spalmare il debito sospeso sulle rate successive, alla ripresa dei pagamenti si potrebbe avere una nuova rata insostenibile. Non più 700 euro ma 800, per esempio. E l’accordo non prevede alcuna misura di contenimento, denuncia Altroconsumo, che chiedeva di fissare al 10% l’aumento massimo della rata. Se invece la banca sceglie la sospensione parziale si finisce per pagare due volte lo stesso prestito: non si tratta di anatocismo (interessi sugli interessi) ma di pagare due volte gli interessi, prima durante i 12 mesi di semi-sospensione, poi nell’ultimo, nuovo anno di mutuo. “Con questa soluzione, per le famiglie è come sottoscrivere un nuovo prestito, ai tassi del mutuo”, dice Mauro Novelli di Adusbef.

Che l’accordo sia migliorabile è chiaro anche alle associazioni che lo hanno firmato. Va chiarita la posizione dei forzati della partita Iva: i collaboratori che lavorano come i dipendenti ma sono considerati imprenditori, e perciò non sono ammessi alla sospensione della rata. Va appurato che fine faranno i pagamenti accorpati alla rata ma relativi alle assicurazioni: la polizza obbligatoria incendio e scoppio o quella sulla vita. La copertura, infatti, salterebbe sia in caso di sospensione del pagamento, sia nel nuovo anno aggiunto alla durata contrattuale del mutuo.

Si parte da febbraio

Per chiarire meglio come le banche attueranno l’accordo-quadro c’è tempo. Le domande potranno essere presentate soltanto dal 1° febbraio 2010. Gli istituti di credito avranno 45 giorni per decidere se e come accettarle, ma soltanto 15 per rifiutarle. Le prime sospensioni, insomma, scatteranno tra fine marzo e aprile. Nel frattempo i grandi istituti di credito potrebbero migliorare la tenuta della ciambella di salvataggio per sostenere la famiglie a rischio di fallimento. Nessun regalo, solo la consapevolezza che anche loro viaggiano sulla stessa barca.

ECCO COME SI PRESENTA LA DOMANDA

La richiesta della sospensione delle rate, dunque, può essere inoltrata alla banca dal 1° febbraio 2010 al 31 gennaio 2011. L’elenco degli istituti di credito che hanno aderito all’accordo sarà pubblicato nel sito www.abi.it, dov’è già disponibile un modulo ad hoc.

Requisiti

Sono ammessi i mutuatari con reddito lordo non superiore ai 40mila euro annui e titolari di un mutuo di importo fino a 150mila euro per acquisto, costruzione e ristrutturazione dell’abitazione principale.

Sono esclusi i mutuatari con ritardo nei pagamenti oltre i 180 giorni; i titolari di mutui agevolati, oppure a rata fissa, con tasso e durata variabili e quelli abbinati a una polizza che garantisce il pagamento della rata. I richiedenti devono attestare che tra il primo gennaio 2009 e il 31 dicembre 2010 hanno subito una consistente riduzione dei guadagni per uno dei seguenti eventi: perdita del posto di lavoro; sospensione o riduzione dell’orario di lavoro per almeno 30 giorni; cassa integrazione; morte di un congiunto produttore di reddito; sopraggiunto grave handicap.

Modalità

Ricevuta la richiesta, la banca ha 45 giorni per accettarla e soltanto 15 giorni per rifiutarla. In caso di accoglimento, l’istituto di credito decide il tipo di rinvio del pagamento delle rate per i successivi 12 mesi. Può accordare la traslazione totale delle rate o della sola parte capitale, con il pagamento degli interessi secondo la cadenza contrattuale.

mercoledì 9 dicembre 2009

Comincia il corso per guardia ecologica

STA per cominciare il corso
gratuito per guardia giurata
ecologica volontaria. Il corso,
da venerdì al 18 dicembre, si
terrà tutti i venerdì sera (ed
inoltre da gennaio ad aprile
2010 anche il 2° e 4° mercoledì
di ogni mese). Orario: dalle
20.30-23.30 in via Del Chionso
32 al Centro unificato di protezione
civile. Il corso è aperto a
tutti. Potranno diventare Ggev i
cittadini e le cittadine italiane
maggiorenni, che non abbiano
giudizi penali in corso o subito
condanne. Il corso è gratuito.
Per iscrizioni e informazioni:
335 201316 o e-mail
info@ggev.re.it.

Dal giornale di Reggio di oggi

domenica 6 dicembre 2009

Cosa sono i Gruppi di Acquisto Solidale (G.A.S.)?

Un gruppo d’acquisto e' formato da un insieme di persone che decidono di incontrarsi per acquistare all’ingrosso prodotti alimentari o di uso comune, da ridistribuire tra loro.

Si ma... perché si chiama solidale?
Un gruppo d’acquisto diventa solidale nel momento in cui decide di utilizzare il concetto di solidarieta' come criterio guida nella scelta dei prodotti. Solidarieta' che parte dai membri del gruppo e si estende ai piccoli produttori che forniscono i prodotti, al rispetto dell’ambiente, ai popoli del sud del mondo e a colore che - a causa della ingiusta ripartizione delle ricchezze - subiscono le conseguenze inique di questo modello di sviluppo.

Perché nasce una G.A.S.?
Ogni GAS nasce per motivazioni proprie, spesso però alla base vi è una critica profonda verso il modello di consumo e di economia globale ora imperante, insieme alla ricerca di una alternativa praticabile da subito. Il gruppo aiuta a non sentirsi soli nella propria critica al consumismo, a scambiarsi esperienze ed appoggio, a verificare le proprie scelte.

Come nasce un G.A.S.?
Uno comincia a parlare dell’idea degli acquisti collettivi nel proprio giro di amici, e se trova altri interessati si forma il gruppo. Insieme ci si occupa di ricercare nella zona piccoli produttori rispettosi dell’uomo e dell’ambiente, di raccogliere gli ordini tra chi aderisce, di acquistare i prodotti e distribuirli... e si parte!

Criteri solidali per la scelta dei prodotti
I gruppi cercano prodotti provenienti da piccoli produttori locali per avere la possibilita' di conoscerli direttamente e per ridurre l’inquinamento e lo spreco di energia derivanti dal trasporto. Inoltre si cercano prodotti biologici o ecologici che siano stati realizzati rispettando le condizioni di lavoro.

Una rete
I gruppi di acquisto sono collegati fra di loro in una rete che serve ad aiutarli e a diffondere questa esperienza attraverso lo scambio di informazioni. Attualmente in Italia sono censiti oltre 600 GAS.

 Tutti i dettagli su:
http://www.retegas.org/

I Gruppi di acquisto della provincia di Reggio Emilia :

G.A.S. Fa Quèl Casalgrande 42013 Casalgrande (Reggio Emilia)

Gas del Buco 42100 Buco del Signore, Reggio Emilia (Reggio Emilia)

Cesta di Artemide 42046 Reggiolo (Reggio Emilia)

La Veggia gas 42013 Veggia di Casalgrande (Reggio Emilia)

Para Todos 42024 Castelnovo di Sotto (Reggio Emilia)

SOLIIDEA 42025 Cavriago (Reggio Emilia)

GAS TRE 42014 Castellarano (Reggio Emilia)

G.A.S. Arcobaleno 42100 Reggio Emilia

GAC Reggio 42100 Reggio Emilia

GAS Arci L'albero sacro

martedì 1 dicembre 2009

OlTRE Genius - Borse di mobilità professionale nell'Unione europea

Il progetto “Oltre Genius”, finanziato sul programma Leonardo da Vinci - Misura Mobilità, di cui la Provincia di Reggio Emilia è partner, mette a disposizione 90 borse di studio per svolgere tirocini di formazione professionale in Europa della durata di 15 settimane.

Il Progetto, realizzato e finanziato da numerosi enti territoriali e da 6 Amministrazioni provinciali (oltre a Reggio Emilia, Rimini, Forlì−Cesena, Parma, Piacenza e Ravenna) offre la possibilità di compiere un'esperienza di formazione e lavoro per giovani dai 19 fino a 32 anni, disponibili sul mercato del lavoro, in uno degli Stati membri dell'Unione europea partner del progetto.

Per quanto riguarda il territorio di Reggio Emilia, la provincia ha a disposizione 25 borse di studio mentre il finanziamento in quota della numerosa partnership locale è di 25.000 euro.
Oltre a tutti i comuni della Provincia, la partnership locale è formata dalla Camera di Commercio di Reggio Emilia, da Acer Reggio Emilia, dall'Azienda consorziale trasporti ACT - Reggio Emilia, dall'Università Modena e Reggio Emilia, da IFOA – Istituto Formazione Operatori Aziendali, da Cna – Associazione Provinciale di Reggio Emilia, da Confcommercio di Reggio Emilia, dall'Associazione industriali Reggio Emilia, da Api - Associazione Piccole Medie Imprese Reggio Emilia, dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Reggio Emilia "Pietro Manodori", dalla Lega delle cooperative di Reggio Emilia, da Europe Direct – Carrefour europeo Emilia, dall' Ordine degli architetti, pianificatori, paesaggisti e conservatori di Reggio Emila, dall'Ordine degli ingegneri Reggio Emilia.

Il progetto ‘Oltre Genius’ lo ricordiamo è promosso sul Programma europeo Leonardo da Vinci (Azione Mobilità) ed è cofinanziato, per circa il 70%, dalla Commissione europea (per un importo totale pari a circa 407.000,00 €). Il progetto si rivolge a 25 giovani di età compresa tra i 19 e i 32 anni residenti nella Provincia di Reggio Emilia.

Le candidature da parte dei giovani potranno essere presentate a partire dal 26 novembre 2009, giorno di uscita del bando (scaricabile dalla barra a destra). Sono previste inoltre specifiche giornate di informazione, la prima in programma il 14 dicembre alle ore 18,00 presso la sede della Provincia di Reggio Emilia (in Corso Garibaldi, 59). 

Sono previsti due periodi di soggiorno all’estero (aprile-luglio 2010 e settembre-dicembre 2010), entrambi di 15 settimane così suddivisi: 2 settimane di formazione linguistica e culturale e 13 settimane di tirocinio professionale.

I settori nei quali verranno svolti i tirocini sono: educazione, sociale, sanità, arte, comunicazione, cultura, economia, contabilità, diritto, turismo, ambiente, commercio, costruzioni. I Paesi di destinazione previsti sono: Portogallo, Spagna, Francia, Regno Unito, Belgio, Germania, Svezia, Lituania e Bulgaria.

Occorre essere diplomato o laureato al momento della scadenza del bando (il 1° bando scade il 15/01/2010), non essere studente universitario, né iscritto a un master o a un dottorato di ricerca, e conoscere ad un livello discreto la lingua del Paese ospitante oppure, solo per Lituania, Bulgaria, Portogallo, Svezia, Germania, l’inglese come lingua veicolare.

Per ulteriori informazioni contattare l'Ufficio Politiche Comunitarie e Rapporti Internazionali al tel. 0522444.193 / .137 o via e-mail a: politiche.comunitarie@mbox.provincia.re.it